sabato 29 novembre 2014

Sansepolcro: la città di Piero della Francesca

La cittadina di Sansepolcro è una meta irrinunciabile per chi ama la storia dell'arte perché conserva svariate opere di Piero della Francesca. Sansepolcro, tipica città toscana circondata da mura, si trova in un'area pianeggiante e risale al 1000 d.C. La cittadina è nota soprattutto per essere la città natale di Piero della Francesca. Le dimensioni del centro storico furono raggiunte nel XV secolo, mentre le mura difensive risalgono al secolo successivo. L'abitato, caratterizzato da case in pietra, è un vero e proprio labirinto di stradine. Nel centro di Sansepolcro, il Museo Civico occupa gli ambienti del trecentesco Palazzo dei Conservatori. Il museo ha acquistato nel corso dei secoli numerose opere, gran parte delle quali provenienti da chiese e conventi soppressi, e lo stesso edificio ha subito profonde trasformazioni. Il Museo Civico vanta due capolavori di Piero della Francesca. Il primo è la Resurrezione conservato nella sala dei Priori, dove il Cristo risorto regge in mano uno stendardo come un guerriero trionfante. Rappresenta il simbolo della speranza cristiana, della città e della sua rinascita politica. Il secondo è il polittico della Madonna della Misericordia che raffigura la Vergine Maria che allarga il suo manto per proteggere i benefattori del pittore. Nel museo sono esposte anche opere di Santi di Tito, Pontormo e Raffaellino dal Colle. Nel piano interrato sono esposti il tesoro della Cattedrale di Sansepolcro e sculture in pietra. Oggi il museo si presenta al pubblico nella sua doppia identità di museo d'autore, con i capolavori di Piero della Francesca e di museo civico che testimonia e racconta la vita culturale, sociale e religiosa della città. 


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Resurrezione - Piero della Francesca

Vicino all'ufficio turistico troviamo la Cattedrale. Il suo tesoro è rappresentato dal Volto Santo, uno splendido crocefisso ligneo. Risalente all'IX secolo, è una delle tre opere di questo genere esistenti al mondo. 


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Cattedrale


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Volto Santo

Nella Chiesa di S. Antonio si può ammirare un eccezionale vessillo utilizzato durante le processioni, dipinto su entrambi i lati, opera di Luca Signorelli. 
All'interno della Chiesa di San Lorenzo invece si può ammirare un capolavoro della pittura manierista, il Compianto sul Cristo deposto (1528) del Rosso Fiorentino. 


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Compianto sul Cristo deposto


CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: 3 ore. 

Informazioni sui prezzi
Museo Civico: €8,00 (intero) - €5,00 (ridotto). Il "Valtiberina Musei Pass" permette di visitare diversi musei della zona. Nel primo museo si acquista il biglietto intero, negli altri si entra con una tariffa ridotta mostrando il pass. 
Cattedrale: ingresso libero. 
Chiesa di S. Antonio: ingresso libero. 
Chiesa di San Lorenzo: ingresso libero. 

Come muoversi: con l'automobile, è necessario prendere l'autostrada A1, uscire ad Arezzo e seguire le indicazioni per Sansepolcro. Gli autobus della compagnia SITA collegano la cittadina con Arezzo. Numerosi sono anche i treni che raggiungono Perugia, dove si può cambiare per Roma. 

Dove mangiare: Ristorante Al Coccio (Via Niccolò Aggiunti, 83). 
Ristorante accogliente e curato nei dettagli. Scelta variegata. 


venerdì 31 ottobre 2014

Roma: Campidoglio e Musei Capitolini

All'epoca dell'Impero Romano, il colle denominato Campidoglio era un luogo di notevole importanza  politica e religiosa. In cima al colle si trovavano due templi: uno dedicato a Giove Capitolino e l'altro a Giunone Moneta. Fu proprio grazie allo strepito delle oche sacre della dea Giunone che i romani riuscirono a respingere l'attacco dei Galli nel 390 a.C. Ancora oggi il Campidoglio è il centro della vita politica romana: infatti, qui ha sede il Comune di Roma. Il punto focale del colle è rappresentato da Piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo e sede dei Musei Capitolini
Piazza del Campidoglio è considerata da molti come la più bella piazza di Roma. Fu commissionata da Papa Paolo III e realizzata da Michelangelo. Si accede alla piazza tramite la Cordonata, vale a dire la scalinata. In cima alla scalinata sono posizionate due statue ritrovate nel XVI secolo presso il Ghetto, raffiguranti Castore e Polluce. La piazza è caratterizzata da tre palazzi: il Palazzo Nuovo a sinistra, il Palazzo Senatorio sul fondo e il Palazzo dei Conservatori a destra. Il Palazzo Nuovo e il Palazzo dei Conservatori ospitano i Musei Capitolini, mentre il Palazzo Senatorio è sede del Comune di Roma. Al centro della piazza è posta la copia dell'unica statua equestre in bronzo di Marco Aurelio, il grande imperatore e filosofo del II secolo. 

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Piazza del Campidoglio

Alcune delle più belle sculture antiche sono conservate all'interno dei Musei Capitolini. L'ingresso è a Palazzo dei Conservatori, dove troverete il nucleo originale della collezione. Al secondo piano c'è una pinacoteca con molti dipinti interessanti. Prima di salire, potete osservare una testa, una mano e un piede enormi che facevano parte di una gigantesca statua di Costantino alta 12 metri. 
Il primo piano è dominato dalla Sala degli Orazi e Curiazi, una vasta sala affrescata dove è possibile ammirare una statua del Bernini raffigurante Papa Urbano VIII. Tuttavia, la scultura più famosa è la Lupa Capitolina. La scultura in bronzo fu creata da un artista etrusco intorno al 500 a.C. I gemelli Romolo e Remo vennero aggiunti solamente nel Rinascimento. 

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Testa di Costantino


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Lupa Capitolina

Nella Sala dei Trionfi, si trova un'altra importante statua. Si tratta dello Spinario, statua in bronzo di un bambino che si estrae una spina dal piede, risalente al I secolo a.C. 
Nella Sala delle Oche si trova una testa di Medusa, opera di Gian Lorenzo Bernini. 


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Spinario



La Pinacoteca al secondo piano ospita una ricca collezione di dipinti di importanti maestri come Tiziano, Tintoretto, Guercino, Caravaggio, Rubens e Van Dyck. Un tunnel collega il Palazzo dei Conservatori con il Palazzo Nuovo. All'interno del Palazzo Nuovo è possibile ammirare magnifiche sculture classiche. Tra i capolavori, spicca la Venere Capitolina e la Sala dei Filosofi con i busti di grandi filosofi, poeti e politici. Altre statue degne di nota sono: il Galata morente, l'Amazzone ferita e il Satiro in riposo

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Venere Capitolina


Fantastica è la vista dei Fori Imperiali che si può ammirare dalla terrazza panoramica dei Musei Capitolini. 


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Veduta dei Fori Imperiali



CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: Mezza giornata. 

Informazioni sui prezzi: Biglietto intero €15,00. 
Orario di apertura al pubblico: martedì-domenica 9:00/20:00. 

Come muoversi: Per raggiungere Piazza del Campidoglio è possibile prendere la linea 64 oppure la linea 40 express (dalla Stazione Termini). In alternativa, è possibile usufruire della linea B della metropolitana e scendere alla fermata Colosseo (proseguire a piedi per circa 10 minuti). 


martedì 30 settembre 2014

Esplorando Orvieto

La città di Orvieto è adagiata sopra una scoscesa rupe di tufo di natura vulcanica. Orvieto ha mantenuto il ruolo di città più importante dell'Umbria per quasi 3000 anni. Nata come insediamento etrusco intorno al IX secolo a.C., era nota soprattutto come centro per la lavorazione del bronzo e della ceramica. Nel tardo Medioevo, Orvieto visse un grande periodo di gloria, quando riuscì a imporsi come punto di riferimento per le città dello Stato della Chiesa. Ciò le permise di costruire una cattedrale stupenda e altri imponenti edifici religiosi e civili. Il Duomo rappresenta l'edificio più maestoso della città. Si tratta di una delle massime realizzazioni artistiche del tardo Medioevo italiano. I lavori per la costruzione del Duomo iniziarono nel 1290 su un progetto romanico, ma con il procedere dei lavori, la costruzione acquisì elementi gotici. La facciata alterna mosaici e sculture, pietre monocrome e colori vivaci. Ci vollero 30 anni per terminare il progetto e ben tre secoli per completare l'edificio. Le grandi porte in bronzo sono state aggiunte solamente negli anni '60 del Novecento. La Cappella di San Brizio conserva l'opera d'arte più famosa di Orvieto, vale a dire il Giudizio Universale, iniziato dal Beato Angelico e portato a termine da Luca Signorelli. 

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Duomo

Verso la fine della via principale di Orvieto si erge la Torre del Moro. Vale la pena di salire i 250 gradini per poter ammirare la vista panoramica della città.


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Torre del Moro

Di grande interesse artistico è anche la Chiesa di Sant'Andrea. Questa Chiesa fu restaurata nel 1926 insieme alla torre adiacente. Con questo restauro, alla facciata sono state aggiunte delle opere moderne come la vetrata del rosone, le maioliche e le terrecotte. Le pareti sono di tufo, mentre il pavimento è di marmo. All'interno, gli affreschi risalgono al '300 e al '600.

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Chiesa di Sant'Andrea

Orvieto è conosciuta anche per il celebre Pozzo di San Patrizio. Il pozzo venne fatto costruire tra il 1527 e il 1537 per volere di Papa Clemente VII. I lavori del pozzo, pensato per fornire acqua in caso di calamità o assedio, si conclusero solamente durante il papato di Paolo III Farnese. Il pozzo è profondo circa 53 metri, ha una forma cilindrica di circa 13 metri ed è caratterizzato da 248 scalini. Il nome del pozzo è legato a una leggenda irlandese. Infatti, secondo la leggenda, nel Donegal (Irlanda) sarebbe esistita una caverna. La caverna sarebbe stata indicata da Cristo a San Patrizio così da poter mostrare le pene dell'Inferno ai fedeli, che si fossero spinti fino in fondo alla caverna. In cambio, i fedeli avrebbero ottenuto la remissione di tutti i peccati e l'accesso al Paradiso. Oggi il pozzo ricorda appunto questa caverna.



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Interno del Pozzo di San Patrizio

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Esterno del Pozzo di San Patrizio

CONSIGLI UTILI 

Tempo consigliato per la visita: Mezza giornata. 

Informazioni sui prezzi
Duomo e Cappella di San Brizio: €3,00. 
Torre del Moro: €2,80. 
Chiesa di Sant'Andrea: ingresso libero. 
Pozzo di San Patrizio: €5,00. 

Come muoversi: Arrivare a Orvieto è piuttosto facile. Basta prendere l'autostrada A1 e uscire a Orvieto. Per raggiungere il centro storico, si può utilizzare una vecchia funicolare (corsa semplice valida 100 minuti €1,30). Alla stazione inferiore della funicolare, si trova un parcheggio (Campo della Fiera). Altri parcheggi a pagamento si trovano in Piazza Cahen e in città. 
I collegamenti principali dalla stazione di Orvieto Scalo si hanno con Roma, Perugia e Firenze. 

Dove mangiare: Trattoria La Palomba (Via Cipriano Menente, 16). 
Posto tradizionale, semplice e familiare. 

domenica 31 agosto 2014

Capri

Situata a circa 5 Km dalla terraferma, l'isola di Capri è lunga soltanto 6 Km e larga 2,7 Km. Avvicinandovi, il vostro sguardo sarà catturato dallo splendido panorama della cittadina di Capri, una paesaggio da cartolina. Capri è un luogo ricco di fascino ed è stata capace di affascinare imperatori romani, rivoluzionari russi, intellettuali e volti celebri del mondo dello spettacolo per decenni. È un perfetto mix fatto di raffinati locali, caffè di tendenza, rovine romane e selvaggi paesaggi. Già abitata in epoca paleolitica, Capri fu per un breve periodo occupata dai Greci. Successivamente l'imperatore Augusto ne fece la sua meta privilegiata, seguito da Tiberio, che decise di ritirarsi qui nel 27 d.C. 
Il nome Capri deriva dal termine greco kaprìae (capre selvatiche). L'isola si può dividere in tree aree distinte: la raffinata Capri città, la meno appariscente Anacapri e il vivace porto di Marina Grande


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Capri


CAPRI CITTÀ
Con le sue case bianche e le sue viuzze pedonali, la città di Capri sembra più un set cinematografico che un luogo reale. Dominata dal campanile e circondata da eleganti caffè, Piazza Umberto I è il cuore dell'isola. Se volete ordinare qualcosa da bere, sappiate che i prezzi sono piuttosti elevati (circa €6,00 per un caffè). Nei pressi della piazza, si trova la Chiesa di Santo Stefano in stile barocco, con pavimento in marmo policromo. Nella cappella settentrionale è collocato un reliquario nel quale è custodito un osso di San Costanzo che, secondo la tradizione, avrebbe salvato Capri da un'epidemia nel XIX secolo. Sempre lì vicino troverete la Statua di San Costanzo, patrono dell'isola. 


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Piazza Umberto I

A est della piazza, si scende fino alla Certosa di San Giacomo, un monastero del XVI secolo. Il monastero divenne la roccaforte della potente confraternita dell'isola, ma successivamente fu attaccato durante le incursioni dei pirati saraceni nel XVI secolo. Un secolo dopo, alcuni monaci si ritirano qui per sfuggire alla peste suscitando l'ira della gente, che in segno di disprezzo lanciò cadaveri oltre le mura. Il monastero venne chiuso nel XIX secolo e oggi ospita un liceo classico, una biblioteca, uno spazio per le mostre temporanee e un museo. Da non perdere i due chiostri: il più piccolo risale al XIV secolo, mentre il più grande risale al XVI secolo. 
A sud-ovest del monastero, si trovano i Giardini di Augusto. Fatti realizzare dall'imperatore Augusto, offrono al visitatore una vista mozzafiato sui Faraglioni. Queste  tre formazioni rocciose, che misurano 109, 81 e 104 metri di altezza, ospitano la rara lucertola azzurra. 


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I Faraglioni

A est del centro cittadino, arriverete a Villa Jovis. Situata a 354 metri sopra il livello del mare, questa era la più grande e la più sontuosa delle 12 ville romane costruite sull'isola, destinata a essere la principale dimora dell'imperatore Tiberio. Questo vasto complesso comprendeva gli alloggi imperiali, ampi bagni immersi in rigogliosi giardini e macchie di bosco. La scalinata alle spalle della villa conduce al Salto di Tiberio, uno strapiombo di 330 metri dal quale, secondo quanto si narra, l'imperatore gettava in mare i sudditi che avevano perso i suoi favori. 

ANACAPRI
Pur essendo più tranquilla della vicina Capri, Anacapri è comunque una meta turistica. Tuttavia, allontanandosi dalle vie principali che vendono souvenir, si scopre che Anacapri è rimasta fondamentalmente un tranquillo paese immerso nel verde. Se passate per Anacapri dovete assolutamente vedere Villa San Michele di Axel Munthe. Fu costruita sulle rovine di una villa romana ed è circondata da splendidi giardini. Un tempo la villa era la dimora del medico svedese Axel Munthe. 
In cima a Punta Carena, svetta il Faro, il secondo in Italia per altezza e portata luminosa.  


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Il Faro


MARINA GRANDE
Il principale porto di Capri è un luogo con un fascino trasandato, che non lascia intuire il lusso e l'ostentazione della città. A Marina Grande potete trovare la Chiesa di San Costanzo, edificata nel V secolo e situata a pochi passi dal porto. Caratterizzata da mura bianche, è dedicata al Santo patrono che si stabilì a Capri dopo essere scampato a una tempesta. Lo stile della Chiesa è bizantino. 
Se volete fare una bella nuotata, troverete una spiaggia di ciottoli lunga 200 metri a ovest del porto.

LA GROTTA AZZURRA
Probabilmente la più celebre fra le attrattive di Capri è la Grotta Azzurra, una spettacolare grotta marina illuminata da riflessi azzurri quasi irreali. La grotta, che misura 54 metri per 30 e raggiunge i 15 metri di altezza, si sarebbe abbassata secondo i geologi di una ventina di metri in epoca preistorica. Tale fenomeno ne ha bloccato ogni accesso tranne l'attuale entrata, di 1,3 metri. Proprio questo è il segreto della magica luce riflessa all'interno: i raggi del sole penetrano attraverso una piccola fenditura sottomarina rifrangendosi nell'acqua e sul fondo di sabbia bianca, producendo così l'intensa colorazione azzurra che dà il nome alla grotta. Il modo più semplice per visitare questa grotta è prendere parte a un'escursione organizzata in barca con partenza da Marina Grande. La grotta è chiusa quando il mare è molto mosso ed è vietato nuotare al suo interno. 

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La Grotta Azzurra

CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: Un giorno. 

Informazioni sui prezzi
CAPRI
Chiesa di Santo Stefano: ingresso libero. 
Certosa di San Giacomo: €4,00. 
Giardini di Augusto: €1,00. 
Villa Jovis: €2,00. 

ANACAPRI
Villa San Michele di Axel Munthe: €7,00. 

MARINA GRANDE
Chiesa di San Costanzo: ingresso libero. 

Come muoversi: Il traghetto è l'unico mezzo di spostamento possibile se volete visitare Capri. Traghetti e aliscafi salpano dal Molo Beverello di Napoli. Presso il molo si trova una serie di chioschi che recano affissi orari, numero degli attracchi e relative tariffe. La compagnia Snav ha sei aliscafi al giorno che coprono la rotta per/da Napoli e Capri. La Navigazione Libera del Golfo gestisce fino a quattro aliscafi al giorno per/da Napoli e Capri.

Dal porto di Marina Grande, è possibile raggiungere Capri con la funicolare (€1,80). 

Dove mangiare: L'Approdo (Piazzetta Angelo Ferraro, 12)
Questo ristorante si trova nei pressi del porto di Marina Grande. Le pizze sono gustose e varie. I piatti di pesce sono più cari, ma freschissimi.



martedì 22 luglio 2014

Civita di Bagnoregio: la città che muore

Distante 100 km. da Roma e a soli 20 km. da Orvieto, troviamo uno dei borgi più belli d'Italia: Civita di Bagnoregio. L'antico borgo è conosciuto come "la città che muore" poichè il colle di tufo su cui sorge Civita è minato alla base dalla continua erosione di due torrenti che scorrono nelle valli sottostanti e dall'azione delle piogge e del vento. Il borgo si sta sgretolando lentamente, ma inesorabilmente. Il borgo, dove vivono ormai poche persone, sta franando e un giorno sarà solo un miraggio. Il destino del luogo e il paesaggio caratterizzato da colori tetri, fanno di Civita un luogo unico. Il centro storico comincia da Porta Albana che è collegata al resto del mondo attraverso un ponte stretto e lungo di 300 metri. 

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Civita di Bagnoregio

Il primo monumento che si incontra nel centro storico è la Porta Santa Maria, sormontata da una coppia di leoni con due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dagli abitanti del luogo. Più avanti la via Santa Maria si apre nella piazza principale dove si può ammirare la romanica Chiesa di San Donato (ingresso libero). In essa sono custoditi uno stupendo Crocefisso ligneo della scuola di Donatello e un affresco della scuola del Perugino


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Porta Santa Maria






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Chiesa di San Donato


I palazzi rinascimentali dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni si alternano nelle viuzze con le tipiche case basse con balconcini e scalette esterne, tipiche dell'architettura viterbese del Medioevo. Le casette curate di Civita rendono il centro storico un luogo affascinante agli occhi dei visitatori.
Una curiosità: Civita di Bagnoregio conta 3860 abitanti, ma solamente 8 vivono nel borgo antico.

CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: 2 ore. 

Dove mangiare: Alma Civita  
(Via della Provvidenza, Civita di Bagnoregio). 
Il ristorante è a conduzione familiare. Qualità del servizio e ottimo rapporto qualità/prezzo. 

Come muoversi: In automobile è possibile raggiungere Civita di Bagnoregio con l'autostrada A1 Firenze-Roma e uscire al casello di Orvieto. Da Viterbo, prendere la SP Teverina che corre parallela al corso del fiume Tevere. In alternativa, prendere la SS Cassia fino a Montefiascone, poi imboccare la SS Umbro-Casentinese verso Orvieto.
In treno prendere la linea Firenze-Roma e scendere alla stazione di Orvieto.


mercoledì 25 giugno 2014

Roma: la Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è la più grande e la più famosa delle fontane di Roma. Fu iniziata da Nicola Salvi nel 1732 e completata nel 1762 da Giuseppe Pannini. Raffigura il dio Nettuno trainato sul carro da cavalli marini: uno è selvaggio, l'altro è docile e rappresentano gli umori del mare. La fontana è alimentata da uno degli acquedotti più antichi di Roma, l'Aqua Virgo, un acquedotto sotterraneo risalente al I secolo. Il nome Trevi deriva dalle "tre vie" che convergono in prossimità della fontana. 
Qui c'è sempre stata una fontana dal 19 a.C., quando vennero completati i 22 Km. dell'Aqua Virgo. Papa Urbano VIII nel 1629 decise di commissionare al Bernini il progetto per la realizzazione di una nuova fontana. Tuttavia, quando il Papa morì il progetto morì con lui. Infine, nel 1730 Papa Clemente XII decise di creare un concorso per selezionare i migliori progetti architettonici. Fu Salvi a vincere e i lavori cominciarono 2 anni dopo. 
Secondo la leggenda, durante la costruzione un barbiere si mise a criticare il progetto dal balcone del suo negozio sul lato destro della piazza. L'architetto Salvi lo ripagò impedendo la vista del negozio del barbiere con un gigantesco ornamento a forma di ciotola per la schiuma  da barba posizionato sulla balaustra, detto asso di coppe


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Fontana di Trevi

La celebre fontana è stata immortalata da Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nel film di Fellini La dolce vita
L'usanza vuole che si debba gettare una moneta nella fontana (girati di schiena, al di sopra della spalla) per essere sicuri di ritornare un giorno a Roma. I soldi vengono devoluti in beneficenza: una volta la settimana le monete vengono raccolte e donate alla Caritas, i cui volontari puliscono, suddividono e contano le monete (sono circa 58 le nazioni di provenienza delle monete portafortuna gettate nella vasca). 

CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: un'ora. 

Come muoversi: Per raggiungere la Fontana di Trevi è possibile utilizzare la linea A della metropolitana e scendere alla fermata Barberini. Poi è necessario proseguire a piedi su Via del Tritone e successivamente girare su Via della Stamperia. 

venerdì 30 maggio 2014

Roma: il Colosseo

Roma è conosciuta come la città eterna ed è sicuramente una delle più belle e affascinanti del mondo. Proprio per questo motivo, ho deciso di portarvi a spasso per Roma con una serie di post dedicati all'immenso patrimonio artistico e culturale che offre. Voglio cominciare con uno dei simboli della città eterna: il Colosseo.

IL COLOSSEO
Il Colosseo è il più emozionante dei monumenti della Roma antica. Un simbolo del potere nudo e crudo, un luogo in cui i gladiatori combattevano fino all'ultimo respiro e i prigionieri condannati a morte lottavano contro i leoni di fronte al pubblico. Duemila anni dopo il simbolo della città eterna ancora eccita l'immaginazione dei visitatori (almeno 4 milioni l'anno). 
L'anfiteatro, fatto costruire dall'imperatore Vespasiano (che però morì prima di vederlo finito), fu edificato sui terreni della Domus Aurea. Per l'inaugurazione nell'80 d.C., il figlio di Vespasiano e suo successore Tito, indisse 100 giorni di giochi, durante i quali furono uccisi ben 5.000 animali. Traiano, per celebrare la vittoria contro i Daci, battè questo record, organizzando giochi per 117 giorni consecutivi, durante i quali combatterono fino alla morte 9.000 gladiatori e 10.000 animali. I combattenti, schiavi, prigionieri o volontari, erano accoppiati in modo da garantire il massimo spettacolo: uno aveva una spada e uno scudo, mentro lo sfidante era praticamente nudo e poteva difendersi solo con una rete e un tridente. I combattimenti non erano sempre mortali; il perdente poteva appellarsi alla clemenza dell'imperatore, il quale, se voleva conquistarsi il favore popolare, si rimetteva agli umori della folla. Noto originariamente come Anfiteatro Flavio (dal nome della famiglia dei Flavi, a cui appartenevano gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano), il Colosseo non era l'arena più vasta della città (il Circo Massimo poteva ospitare fino a 250.000 persone). In effetti, il nome Colosseo risale al Medioevo e fa riferimento non alle sue dimensioni ma al Colosso di Nerone, una gigantesca statua che era posta al suo fianco. 
Le mura esterne del Colosseo, in origine ricoperte di travertino, hanno 3 livelli di archi caratterizzati da colonne con capitelli dorici (in basso), ionici (in mezzo) e corinzi (in alto). Le arcate del secondo e terzo livello un tempo erano abbellite da statue. La parte più alta presenta i supporti per i 240 montanti che sostenevano un tendone di tessuto che ricopriva l'arena, fornendo agli spettatori riparo dal sole e dalla pioggia. Grazie agli 80 ingressi ad arco (i vomitoria), gli spettatori potevano entrare e sedersi in pochi minuti. 

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Il Colosseo

L'interno del Colosseo era diviso in 3 parti: l'arena, la cavea e il podium. L'arena aveva originariamente un pavimento in legno ricoperto di sabbia per impedire ai gladiatori di scivolare e per assorbire il sangue versato. L'arena poteva anche essere allagata per ricreare le battaglie navali. Attraverso alcune botole si accedeva agli ambienti e ai passaggi sotteranei. Gli animali in gabbia e le attrezzature per le battaglie venivano issate dal basso attraverso un complicato sistema di carrucole. La cavea era la zona riservata al pubblico ed era divisa in 3 parti. I senatori sedevano nelle file più in basso, i cittadini benestanti in quelle intermedie e il popolino nelle più alte. Le donne (a eccezione delle vestali) erano relegate ai settori in cima all'anfiteatro. Il podium era riservato all'imperatore, ai senatori e ai personaggi di riguardo. 

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Interno del Colosseo

Dopo la fine dell'Impero, il Colosseo cadde a poco a poco in uno stato di abbandono. Il suolo si coprì di piante esotiche cresciute dai semi trasportati innavertitamente dall'Africa o dall'Asia insieme agli animali selvaggi utilizzati nei giochi. Nel Medoevo fu trasformato in fortezza, occupata da 2 delle principali famiglie aristocratiche della città: prima dai Frangipane e poi dagli Annibaldi. Danneggiato più volte dai terremoti, fu poi usato come cava di travertino e di marmo per la costruzione di vari edifici. Anche l'inquinamento e le vibrazioni del traffico e della metropolitana adiacente hanno provocato seri danni.


CONSIGLI UTILI

Tempo consigliato per la visita: 2 ore. 

Informazioni sui prezzi: Biglietto intero: €12,00. Biglietto ridotto (cittadini UE tra 18 e 25 anni): €7,50. Il biglietto vale 2 giorni e consente l'accesso al Colosseo, al Foro Romano e al Palatino.

Come muoversi: Per raggiungere il Colosseo è possibile utilizzare la linea B della metropolitana e scendere alla fermata Colosseo. 
Autobus che fermano nei pressi del Colosseo: 75, 81, 673, 175, 204 e il tram n.3.